“Dancalia”, grande successo di pubblico
alla mostra reportage di Gianni Tassi
Molto apprezzati gli interventi dei geologi Luca Lupi e Vincenzo Piscopo all’inaugurazione dell’esposizione in programma al Museo della Ceramica di Palazzo Brugiotti, Viterbo
Tutto esaurito all’inaugurazione della mostra reportage di Gianni Tassi “Dancalia – terra di conquista”, che ieri pomeriggio ha aperto ufficialmente i battenti al Museo della Ceramica di Palazzo Brugiotti, a Viterbo. Un pubblico numerosissimo che ha seguito con grande attenzione gli interventi di Vincenzo Piscopo, geologo e vulcanologo dell’Università della Tuscia e di Luca Lupi, esploratore, scrittore e massimo esperto della regione africana al confine tra Etiopia ed Eritrea (chiamato anche triangolo di Afar) protagonista degli scatti in mostra del giornalista e fotoreporter Gianni Tassi.
Presenti, tra gli altri, Laura Pagotto, in rappresentanza di Associazione Stampa Romana, Antonio Delli Iaconi, assessore comunale alla Cultura, i consiglieri comunali Maria Rita De Alexandris e Paolo Moricoli, lo scultore Alessio Paternesi e la moglie Danka.
Ad aprire l’incontro il presidente della Fondazione Carivit Mario Brutti: «Una mostra che ha avuto già l’attenzione dei media nazionali e che siamo felici di ospitare» ha commentato. Piscopo ha portato i saluti dell’Università della Tuscia e ha evidenziato la «particolarità di questo territorio di estremo interesse sotto il profilo scientifico, che lentamente si sta separando a causa di una frattura continentale».
È stata poi la volta di Lupi, il quale ha accompagnato il suo lungo intervento con una serie di slide esplicative, facendo una breve introduzione di carattere geologico, parlando poi della popolazione locale e soffermandosi anche sul contributo importante che gli italiani hanno dato dal punto di vista esplorativo in Etiopia.
<< La Dancalia dove tutto inizia. Il cuore pulsante della terra, tanto dura e ostile quanto bella e generosa >> – ha esordito Lupi -. La depressione della Dancalia è abitata dagli Afar, una popolazione nomade che vive soprattutto estraendo e commercializzando il sale che si trova nei numerosi laghi asciutti presenti sul territorio. Poco meno di 30 mila kmq della Dancalia sono coperti di sale. Gli Afar, una popolazione che vive in capanne fatte con fango e rami secchi costruite in mezzo al deserto.
Una popolazione che, nonostante i tentativi del Governo etiope, non ha voluto rinunciare alla sua condizione di nomadi e guerrieri. Una terra molto fragile che adesso è in serio pericolo perché le multinazionali hanno puntato all’estrazione del potassio, usato in agricoltura e nell’industria bellica».
La mostra, infatti, vuol evidenziare l’importanza e la bellezza di uno degli ultimi tesori dell’Africa che tra dieci anni potrebbe non esistere più. Cinquanta ingrandimenti fotografici – la maggior parte a colori, qualcuno in bianco e nero – e tre pannelli esplicativi sono il contenuto della mostra in programma nel prestigioso Museo della Ceramica di palazzo Brugiotti in via Cavour 65 a Viterbo (sede della Fondazione Carivit) fino al 5 ottobre 2014.
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