A completamento del PROGETTO “CARLO PIAGGIA” iniziato nel 2013 (articolato in varie fasi con realizzazioni di grandi ricerche e volumi, volumi più divulgativi, conferenze, una statua commemorativa), nel febbraio-marzo 2023 è stata finalmente organizzata e realizzata una nuova spedizione geografica in Sudan sulle orme dell’esploratore per raggiungere Karkoj (Carcoggi) la località dove morì il 17 gennaio 1882.
Breve filmato riassuntivo sulla spedizione in Sudan girato da Roberto Giovannini
RELAZIONE spedizione Piaggia Sudan 2023
INTRODUZIONE STORICA
L’epopea dell’esploratore Carlo Piaggia, nato a Badia di Cantignano il 4 gennaio 1827, è stata dettagliatamente descritta nei libri da me curati (la grande monografia del 2017 e il volume divulgativo del 2023). Sulle circostanze della sua morte avvenuta durante la quarta e sua ultima spedizione avevamo ad oggi solo pochi dati certi: il giorno della sua morte avvenuta il 17 gennaio 1882 nella località di “Carcoggi” (Karkoj) situata in Sudan nello stato del Sennar lungo le rive del Nilo Azzurro a circa 400 km a sud della capitale Khartoum. Le notizie riportate a Khartoum dai presenti, al momento della morte, ci informano che fu seppellito in quella località sotto un grande Baobab. La notizia della morte fu portata a Khartoum e tramite il console francese arriverà poi in Italia.
Immediatamente dopo la sua morte furono effettuati i primi tentativi di individuare e recuperare la salma dell’esploratore.
Dopo qualche settimana la Società Geografica Italiana chiese espressamente al console italiano Callisto Legnani di recuperare la salma del Piaggia e di farla trasferire in Italia informandolo che il Comitato fra le associazioni lucchesi per le onoranze a Carlo Piaggia avrebbe coperto tutte le spese (10 maggio 1882, Lucca Comitato fra le associazioni lucchesi per le onoranze a Carlo Piaggia a Onorato Caetani di Sermoneta – Archivio Storico della Società Geografica Italiana, 1 lettera, c.569).
A Causa del peggiorare della situazione di sicurezza e dell’imminente rivolta Mahdista ciò non fu possibile
Sul Bollettino della Società Geografica si può leggere un articolo dal titolo La salma di Carlo Piaggia che apre uno spiraglio: “Il Comitato formatosi in Lucca per le onoranze al compianto viaggiatore Carlo Piaggia, avendo risolto di far trasportare in Italia i resti del defunto, ebbe assicurazione da Khartum che ora, essendo tranquillata la regione del Nilo Azzurro, si potrà procedere all’esumazione di dette spoglie. Non v’è da temere che nascano equivoci sull’identità del cadavere e ciò per varie ragioni. Il Piaggia è forse l’unico Europeo che morì a Karcoggi e cola era conosciutissimo; inoltre a Karcoggi si trovano ancora alcune persone che furono presenti alla morte e che sottoscrissero come testimoni l’atto di morte e conoscono il luogo della sepoltura. Vi è pero da temere che anziché trovare l’intiero cadavere, non si trovino che le ossa, poiché nel posto, ove fu seppellito, vi sono le formiche bianche che tutto distruggono in poco tempo” (La salma di Carlo Piaggia in Bollettino della Società Geografica, Roma, 1883, p. 536)
La ricerca sarebbe stata difficile anche se qualcuno sembrava conoscere il luogo della sepoltura e “secondo la testimonianza di un vecchio sceicco, Alì Marzuk, di Carcoggi, che ricordava con precisione il luogo della sepoltura, Piaggia fu sotterrato a otto passi a ovest da un vecchio albero notissimo; tuttavia l’albero poco tempo dopo cadde e tutto il terreno circostante fu nel tempo adibito a coltivazione. Dunque fu difficile indicare il posto preciso in cui il Piaggia fu sepolto” (Intorno ai resti di Carlo Piaggia, in Bollettino della Società Geografica Italiana, Civelli, Roma 1901 p. 1005).
Nonostante tutti i tentativi e la volontà di tutti di riuscire a recuperare la salma del Piaggia e portarla in Italia (documentati ampiamente nei volumi Carlo Piaggia e le sue esplorazioni africane (1851-1882), Tagete edizioni, Pontedera 2017) non si riuscì nell’impresa.
Il primo biografo di Piaggia, Giovanni Alfonso Pellegrinetti, racconta di un secondo tentativo: il “Dott. Federico Bonola, segretario generale della Società Khediviale di geografia, avendo conosciuto che Wingate Pascià, governatore generale del Sudan si sarebbe recato in un viaggio di ricognizione sul Fiume Azzuro lo pregò di far ricerca dei resti dell’esploratore italiano”(Bollettino della Società Geografica Italiana, Civelli, Roma 1901 p. 1005), ma la missione non andò a buon fine e la tomba fu dichiarata “dispersa”.
Un terzo tentativo di individuare l’esatto luogo di sepoltura del Piaggia ed potendo recuperarne la salma effettuato nel 1933 dal lucchese Alberto Pollera, funzionario del R. Governatorato dell’Eritrea, studioso di cose coloniali, che in seguito a diligenti ricerche (in contraddizione con quanto aveva comunicato nel 1901 alla Società Geografica Italiana il dott Bonola, segretario della Società Khediviale di geografia, che l’aveva data per dispersa), ebbe la conferma che il Piaggia era stato sepolto a Carcoggi; un arabo del luogo individuò la tomba e la notizia fu confermata dal Governatore della provincia dei Fungi Mr. Walker (Le memorie di Carlo Piaggia a cura di Giovanni Alfonso Pellegrinetti, Vallecchi Editore, Firenze 1941 pp. 54-55 n. 2.).
I movimenti di Alberto Pollera non passarono inosservati dagli inglesi che sorvegliavano attentamente le mosse degli italiani come dimostra una nota del Foreing Office: Attempts to locate the grave of Signor Carlo Piaggia, an Italian explorer who died in 1882 in the Fung province of the Sudan (FO 141/703/12, 1933) The National Archives, Londra.
https://discovery.nationalarchives.gov.uk/details/r/C8995577
La notizia era già stata segnalata da Felice Del Beccaro “Il Pollera, infatti, con l’aiuto del Marchese Folco Gentile-Spinola riuscì ad avere la precisa conferma che il Piaggia fu sepolto a Carcoggi, nel Sudan (provincia di Fung). Un vecchio arabo del luogo, a nome Mohamed Abu Hoteiba, si disse pronto ad individuare la tomba ed a provarne l’identità. La notizia fu convalidata autorevolmente da Mr. A.C. Walker, Govenatore della Fung Province” (Felide Del Beccaro, Vita di Carlo Piaggia, Edizioni del Tempo, Milano 1937, p. 80).
TENTATIVI IN EPOCA RECENTE
Nel febbraio-marzo 2023 è stata finalmente organizzata una nuova spedizione geografica in Sudan sulle orme dell’esploratore per raggiungere Karkoj (Carcoggi) la località dove morì il 17 gennaio 1882.
Questa spedizione nasce molto tempo fa. Nel febbraio 1982, esattamente 41 anni prima, l’Istituto Storico Lucchese organizzò una prima spedizione sulle orme di Carlo Piaggia che però per varie difficoltà logistiche non riuscì a raggiungere Karkoj la località dove morì l’esploratore.
Componenti della spedizione di febbraio 1982: Roberto Giovannini, Antonio Romiti, Giorgio Tori, Fabio Maria Santucci, Aldo Mencarini.2 Documentari sulla spedizione del 1982:
NELLA TERRA DEI “NIAM NIAM” (di Roberto Giovannini, anno 1982, Edizione integrale 81’30″, girato con pellicola 16 mm, sonoro ottico)
NELLA TERRA DEI “NIAM NIAM” (di Roberto Giovannini, anno 1982, Edizione ridotta 29′, da originale pellicola 16 mm)
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Molti anni dopo, a partire dal 2013, inizia un nuovo ciclo di ricerche col PROGETTO “CARLO PIAGGIA” da me proposto insieme a Michele Quirici (Tagete edizioni di Pontedera) a Giorgio Tori e Antonio Romiti rispettivamente vicepresidente e presidente dell’Istituto Storico Lucchese. L’Istituto sposò subito con entusiasmo la proposta e inizio una proficua collaborazione articolata in varie fasi con realizzazioni di grandi ricerche e volumi, volumi più divulgativi, conferenze, una statua commemorativa realizzata dal Comune di Capannori luogo di nascita del Piaggia.
Nell’ambito delle iniziative volte a valorizzare la figura di Carlo Piaggia in Italia e all’estero, Luca Lupi propose all’Istituto Storico Lucchese e al Comune di Capannori di realizzare due targhe commemorative in Italiano e arabo da posizionare nel luogo di morte di dell’esploratore e nella capitale sudanese in un luogo opportuno.
A seguito del nuovo impulso di ricerche e del rinnovato interesse culminato con la pubblicazione della monografia di Piaggia in due monumentali volumi (2017) allora si organizzò un nuovo secondo tentativo di raggiungere la località nel 2018. La Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca mise a disposizione il denaro per coprire tutte le spese della logistica mentre il Comune di Capannori finanziò la spesa per la realizzazione delle targhe.
Giorgio Tori con le 2 targhe realizzate per il secondo tentativo di spedizione del 2018.—————
Tra il 2018 e il 2019 il Sudan fu però scosso per mesi da sommosse popolari che hanno portarono alle dimissioni del Presidente Omar Bashir l’11 aprile 2019. Anche questo tentativo a causa di tensioni e scontri in Sudan e dei due successivi anni di pandemia dovuta al covid-19 naufragò sul nascere. Quindi per questa situazione di pericolose tensioni fu deciso di annullare la spedizione.
Questa situazione di instabilità e pericolo in Sudan è continuata per altri due anni con un tentativo di colpo di stato (settembre 2021) e con un nuovo colpo di stato da parte delle forze armate che il 25 ottobre 2021 ha portato all’arresto del primo ministro e diversi ministri. A questa situazione locale si aggiunse poi la crisi dovuta alla pandemia del Covid-19 che per 2 anni ha fermato ogni possibilità di movimento.
Dopo 4 anni di stop, dovuti ai vari fattori sopra accennati, finalmente è stata organizzata una nuova spedizione, quindi il terzo tentativo dell’era moderna.
Questo terzo tentativo è partito il 26 febbraio del 2023, esattamente 41 anni dopo il primo.
La spedizione è stata realizzata per l’Istituto Storico Lucchese col fondamentale contributo economico della Fondazione della Cassa di Risparmio di Lucca, col patrocino della Società Geografica Italiana e del Comune di Capannori, grazie alla fattiva collaborazione con i missionari Comboniani, la nostra Ambasciata italiana in Sudan e la nascitura Società Geografica Pontederese.
ISTITUTO STORICO LUCCHESE
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La logistica è stata curata dai tour operator KEL12-MAURIZIO LEVI partner della NATIONAL GEOGRAPHIC EXPEDITIONS
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Articoli di giornale:
La Nazione del 22 gennaio 2023 La Nazione 18 gennaio 2023
La Nazione del 18 febbraio 2023
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I COMPONENTI DELLA SPEDIZIONE
Il corpo di spedizione in Sudan è formato da 5 toscani legati a Carlo Piaggia per vari motivi: Giorgio Tori (vicepresidente dell’ Istituto Storico Lucchese, già direttore dell’Archivio di Stato di Lucca e partecipante alla spedizione del 1982), Luca Lupi (ricercatore, africanista, socio corrispondente della Società Geografica Italiana, presidente della Società Geografica Pontederese), Luca Menesini (sindaco di Capannori comune di nascita di Carlo Piaggia, presidente della provincia di Lucca), Roberto Giovannini (cineoperatore e documentarista esperto di Africa), Gino Barsella (responsabile progetti di cooperazione residente a Juba, Sud Sudan).
Luca Lupi,
Luca Andrea Lupi (1966), pontAderese, viaggiatore e esploratore, fotografo, scrittore e divulgatore scientifico, ricercatore storico-geografico è considerato il massimo esperto multidisciplinare della regione africana della Dancalia. Dagli anni ’90 Lupi organizza numerose spedizioni scientifiche per conto di Università ed Istituti di ricerca che necessitano fare campagne di ricerca geologica nelle aree studiate, in particolar modo organizza la logistica, i contatti sul luogo e lo svolgimento di tutte le attività scientifiche necessarie. Tale attività, soprattutto in Africa Orientale, gli ha consentito di acquisire una notevole esperienza sull’attività dei vulcani e su tutte le problematiche inerenti all’organizzazione di questo tipo di spedizioni. Durante queste spedizioni ha collaborato alla realizzazione di vari documentari per le maggiori reti televisive nazionali, relativi ai vulcani e alle popolazioni delle aree visitate. Dal novembre 2014 Lupi entra a far parte come Expert Member della AIEA – Associazione Italiana Esperti d’Africa. La sua formazione scientifica e l’esperienza di spedizioni e viaggi gli hanno permesso di collaborare con alcuni editori alla stesura di testi scientifici, divulgativi e per guide di viaggio varie. Lupi ha tenuto numerosissime conferenze e presentazioni divulgative sulla Dancalia, sui Vulcani e sugli Esploratori da lui studiati in differenti città italiane e anche all’estero. Nel 2006 è entrato a far parte come autore del progetto internazionale “Encyclopaedia Aethiopica“ gestito dall’Università di Amburgo e come autore nel bollettino “Archivio per l’Antropologia e la Etnologia“ della Società Italiana di Antropologia e Etnologia. Nel 2007 come collaboratore per “The Encyclopaedia of Exploration” pubblicata dall’editore australiano Hordern House. Tra i volumi più significativi realizzati vi è la guida “Vulcani” edita nel 1999 e 2001 da Arnoldo Mondadori, tradotta in 4 lingue. Nel 2009 ha scritto un articolo sulla contesa del primato esplorativo in Dancalia per il bollettino della Società Geografica Italiana, ROMA – Serie XIII, vol. II (2009), pp. 827-875. Nel 2016 pubblica per la Silvana editoriale“ Vulcani. Origine, evoluzione, storie e segreti delle montagne di fuoco” e ”Terremoti. Origini, storie e segreti dei movimenti della Terra“. Con Tagete edizioni di Pontedera Fonda e dirige la collana Explora, dedicata alle esplorazioni geografiche, e pubblica volumi sempre patrocinati dalla Società Geografica Italiana: a partire dal 2003 con la monografia “Leopoldo Traversi, dieci anni di esplorazioni africane (1884-1894)”; nel 2007 il volume “Maurizio Buonfanti, dal Sahara all’Africa equatoriale (1881-1885)”; nel 2009 l’opera “Dancalia, L’esplorazione dell’Afar, un’avventura italiana”, due grandi volumi pubblicati in coedizione con l’Istituto Geografico Militare; nel 2014 coordina il gruppo scientifico dell’Istituto Storico Lucchese per le ricerche e la pubblicazione della grande monografia in due volumi (2080 pagine in totale) dell’esploratore “Carlo Piaggia e le sue esplorazioni africane (1851- 1882)” edita e presentata il 9 giugno 2017. Nel Maggio del 2022 per la collana inaugura la sezione divulgativa Esploratori Italiani uscendo col volume “Carlo Piaggia. Dalla Lucchesia all’Africa (1851-1882)” estratto e figlio dalla grande ricerca monografica dedicata a quell’esploratore nel 2017. A febbraio 2012 gli è stata conferita la medaglia d’argento della Società Geografica Italiana per le lunghe ricerche effettuate sulla Dancalia, il più significativo riconoscimento italiano in questo campo per il miglior lavoro di divulgazione della materia geografica, storica e scientifica. Sempre la Società Geografica Italiana nel novembre 2022 gli riconosce un’altra onorificenza nominandolo Socio Corrispondente della stessa. Lupi ha tenuto numerosissime conferenze e presentazioni divulgative sulla Dancalia, sui Vulcani e sugli Esploratori da lui studiati in differenti città italiane e anche all’estero.(NB:Curriculum completo)
In occasione dell’organizzazione della spedizione in Sudan ” Carlo Piaggia 2023″ comunica pubblicamente l’intenzione di radunare intorno a se appassionati e cultori della materia presenti in Val d’Era per costituire una Società Geografica Pontederese.
Giorgio Tori,
nato a Roma il 16 novembre 1941, è stato Direttore degli Archivi di Stato di Lucca, Firenze, Pisa e Massa. è autore di numerosi volumi e saggi sulla storia di Lucca, con particolare riferimento al XIV secolo ed al periodo francese (1799-1814) e di importanti lavori archivistici. Ha insegnato Archivistica generale e speciale all’Università di Firenze ed alla Scuola di Archivistica dell’Archivio di Stato di Firenze. Ha partecipato a numerosi incontri di studio in Italia ed all’estero, ed ha organizzato mostre e convegni nelle sedi di Archivio che ha diretto. è Presidente della Fondazione Ragghianti, consigliere della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, socio ordinario dell’Accademia Lucchese di Scienze, Lettere ed Arti e membro della Deputazione di Storia Patria di Firenze. è socio fondatore dell’Istituto Storico Lucchese dove ricopre la carica di vice presidente. (NB: già partecipante alla spedizione del 1982).
Luca Menesini,
(Capannori, 1973), è sindaco del Comune di Capannori dal 2014 e dal 2015 presidente della Provincia di Lucca. Laureato in scienze politiche a indirizzo politico internazionale presso l’Università di Pisa, si è sempre interessato alle tematiche del welfare, della sanità e dell’accoglienza, settori nei quali ha compiuto molte esperienze formative e lavorative. Fra l’altro nel 2008 ha conseguito un master di II livello in Management e Sanità (Master MeS) presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Dal 2004 al 2014 ha fatto parte dell’amministrazione comunale di Capannori guidata da Giorgio Del Ghingaro, fino al 2010 come assessore alle politiche sociali e cooperazione internazionale, poi con le deleghe a lavori pubblici, assetto idrogeologico e mobilità. Dal 2007 al 2014 ha ricoperto il ruolo di vice sindaco. Fin dal 2009 ricopre incarichi in Anci; dal 2014 in Anci Toscana ha le deleghe nel settore delle politiche per la casa, Erp e progettazione europea. Nel 2017 è inoltre stato eletto nel consiglio direttivo di Anci nazionale. Nel 2018 è stato eletto presidente di Upi – Unione delle Province della Toscana.
Roberto Giovannini,
lucchese, videomaker, documentarista e fotografo, è membro dell’Associazione Documentaristi Italiani (Doc.It). Suo padre Ottavio, fotografo professionista, è il suo primo e più importante maestro, mentre mamma Concetta, nonostante le ristrettezze economiche dell’epoca, lo appoggia incondizionatamente. Ancora minorenne va a fare l’aiuto proiezionista in un cinematografo della città, ciò gli consente di vedere centinaia di film. A 18 anni realizza il suo primo cortometraggio che si assicura il “Fotogramma d’Argento” al Festival Nazionale di Torino (oggi Torino Film-Festival). Partecipa anche nei cinque anni successivi, conquistando un Fotogramma di Bronzo, quattro Fotogrammi d’Argento e un Fotogramma d’Oro. Tra il 1964 e il 1966, frequenta il Centro Sperimentale di Cinematografia, seguendo i corsi di fotografia, regia e montaggio. Per alcuni anni insegna fotografia e tecnica cinematografica alla Scuola Media Sperimentale Leonardo da Vinci di Lucca. Per le sue realizzazioni ha attraversato e praticato tutta l’evoluzione tecnica dell’immagine in movimento: dalla pellicola, alla registrazione videomagnetica, al digitale. Dal 1982 la sua attenzione si è focalizzata sul documentario etnografico con un occhio di riguardo alle emergenze del sud del mondo, soprattutto Africa e America Latina. Realizza documentari e servizi fotografici in Sudan, Brasile, Usa, Giappone, Hong-Kong, Indonesia, Singapore, Tunisia, Repubblica Dominicana, Rwanda, Zaire, Kenya, Tanzania, Togo, Ghana, Benin, Burkina Faso, Nigeria, Cameroun, Uganda, Mozambico, Ecuador, Bolivia, Guatemala, Messico, Honduras, Sudafrica. I suoi committenti sono network televisivi nazionali ed esteri ma anche Associazioni, Onlus, Ong e Fondazioni che operano in ambito internazionale. Dopo una breve collaborazione (1990-1994), dal 2013 ha di nuovo allacciato accordi con la RAI che sta acquisendo i diritti di alcuni suoi documentari tra i più recenti. Sino ad oggi ha realizzato circa 100 opere tra “corti” e “documentari”. Nel 2008 circa 15.000 immagini fotografiche a colori inerenti popoli, costumi e tradizioni scattate durante i molteplici viaggi effettuati, vanno a creare un fondo presso l’Archivio Fotografico Lucchese che le rende disponibili in rete. (NB: già partecipante alla spedizione del 1982).
Gino Barsella,
Direttore Paese della Fondazione AVSI e residente a Juba (Sud Sudan), ex Comboniano, giornalista, responsabile zonale dello stato di Rumbek in Sud Sudan della Ong AVSI, giornalista è stato per diversi anni direttore del mensile Nigrizia, è stato direttore per 11 anni del Comboni College di Khartoum.
<< Oggi torno in Sudan, il Sud Sudan, dove avevo operato nei primi 11 anni della mia carriera e che non ho mai smesso di seguire. Sono responsabile per AVSI su una vasta area del Sud Sudan (corrispondente allo stato federale dei Lakes con base a Rumbek) per la gestione di progetti di emergenza, sviluppo, istruzione, formazione professionale, peacebuilding. Ho operato nell’ambito di organizzazioni umanitarie così acquisendo un’ampia esperienza, maturata sul terreno, in ambito manageriale e socio-legale nella gestione dei flussi migratori misti in Nord Africa: in particolare in Libia, Tunisia, Algeria, Sudan, Sud Sudan e Mauritania. Conosco la situazione generale (storica, antropologica, sociale, economica e politica) di questi paesi e mantengo contatti a vari livelli e in campi diversi in seguito ai miei prolungati periodi di presenza e di lavoro negli stessi paesi. Grazie alla mia ulteriore competenza professionale nel campo dell’informazione e della comunicazione in qualità di giornalista, video-maker e direttore di rivista, ho allargato la mia conoscenza ed esperienza a tutto il continente africano: ho vissuto in Africa (e non solo lavorato) per 23 anni della mia vita lavorativa, e fino al 2002 ho diretto un popolare mensile italiano che si occupa di Africa: “Nigrizia”. Nei primi anni della mia carriera ho vissuto e lavorato per 11 anni in Sudan (oggi diviso in due paesi diversi, Sudan e Sud Sudan) nel campo dell’educazione, del dialogo culturale e religioso, e della difesa dei diritti umani. In qualità di membro della Campagna per la Pace e i Diritti Umani in Sudan, ho maturato esperienza nel campo della mediazione: che mi ha permesso di dare un contributo concreto al negoziato per la pace nel contesto della ventennale guerra tra il governo del Sudan e le forze ribelli del Nuovo Sudan (principalmente connesse con il Sud Sudan) e, alcuni anni dopo in Libia, al negoziato per un passaggio il più indolore possibile alla Libia del dopo Gheddafi >>.
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“CARLO PIAGGIA 2023″ CRONOLOGIA:
5 gennaio 2023 – Ultime fasi della pianificazione
5 gennaio 2023, Capannori, Comune - Riunione dei 5 componenti della spedizione in Sudan: da sinistra Roberto Giovannini, Gino Barsella, al centro in collegamento telefonico Giorgio Tori, Luca Menesini, Luca Lupi.17 febbraio 2023 – Foto ricordo
17 febbraio 2023, Capannori, statua di Carlo Piaggia - Foto di gruppo dei 4 (su 5) componenti della spedizione in Sudan: da sinistra Giorgio Tori, Luca Menesini, “Carlo Piaggia”, Roberto Giovannini, Luca Lupi.
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22 febbraio 2023 – Ambasciata Sudan, Roma
Il sindaco Luca Menesini il 22 febbraio si è recato a Roma in ambasciata della Repubblica del Sudan per incontrare l’ambasciatore Sayed Altayeb Amhed e metterlo al corrente del progetto della nostra spedizione, in modo da ottenere anche da lui ulteriore aiuto sui contatti in loco, permessi per documentare, etc.. dando così di fatto inizio ad un percorso che apre a nuovi futuri scenari di di collaborazione.
24 febbraio 2023 – Conferenza Stampa sede ISL
Alle ore 12 del 24 febbraio 2023, nella sede dell’Istituto Storico Lucchese, alla presenza di giornalisti e televisioni locali, si è svolta la conferenza stampa ufficiale per annunciare la partenza della spedizione geografica-commemorativa “Carlo Piaggia 2023″ in Sudan sulle orme dell’esploratore lucchese. Hanno presentato il viaggio il prof. Antonio Romiti e il prof Giorgio Tori, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’Istituto, Luca Lupi africanista in rappresentanza della Società Geografica Italiana e la Società Geografica Pontederese, Luca Menesini il sindaco di Capannori e presidente della provincia di Lucca, l’operatore documentarista Roberto Giovannini. Hanno parlato anche il dott. Raffaele Domenici vicepresidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca finanziatore dell’impresa, la signora Manuela Marcori ultima discendente di Carlo Piaggia e anche Massimo Grossi titolare del tour operator Kel 12 di Milano che garantirà la logistica della spedizione.
“È con grande entusiasmo, che mi accingo a partire per questa missione sulle tracce di Carlo Piaggia, che ritengo il più importante esploratore nel panorama degli esploratori europei – afferma Luca Lupi – . Un vero gigante tra gli scopritori della sua epoca, non solo per le importanti scoperte geografiche realizzate, ma soprattutto per l’umiltà e la grande umanità con cui si è rapportato alle popolazioni locali dell’Africa con cui è entrato in contatto, ponendosi al loro pari senza l’arroganza che ha contraddistinto molti esploratori occidentali”. (L.Lupi 24/02/2023)
Da sinistra: Roberto Giovannini, Luca Lupi, Giorgio Tori, Luca Menesini, Raffaele Domenici. 4 componenti della spedizione , da sinistra: Roberto Giovannini, Luca Menesini, Luca Lupi, Giorgio Tori. Intervento della signora Manuela Marcori, pronipote di Carlo Piaggia.Comunicato Stampa N°1 Istituto Storico Lucchese – Spedizione Sudan 2023
Comunicato stampa Comune di Capannori
Articoli di giornale:
La Gazzetta di Lucca 24 febbraio
La Gazzetta di Lucca 24 febbraio 2023
Verde Azzurro notizie 24 febbraio 2023
Durante la conferenza stampa è stata presentata una terza targa commemorativa che l’Istituto Storico Lucchese ha fato realizzare in aggiunta alle due realizzate nel 2018 dal Comune di Capannori. Questa targa sarà collocata a Karkoj insieme ad una delle due targhe precedenti.
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26,27 e 28 febbraio 2023 – Partenza e arrivo
Partenza il 26 febbraio 2023. Ritrovati tutti di prima mattina a Capannori siamo partiti per Roma Fiumicino sotto un gran diluvio. Giunti in aeroporto, dopo aver fatto ceck-in e consegnati i bagagli siamo partiti alle 14.50 con un volo della Turkish airlines. Arrivati a Instambul alle 19.15 siamo ripartiti per Khartoum alle 20.55 e siamo arrivati nella capitale sudanese alle 23.55. Trasferimento al famoso e storico hotel Acropole situato in centro a Khartoum dove abbiamo preso le nostre camere, spartane ma pulite.
Il giorno successivo (27) Il gruppo dei componenti la spedizione giunto a Khartoum, dopo aver fatto visita all’Ambasciatore Italiano in Sudan, Michele Tommasi, con il quale intratteneva da tempo una nutrita corrispondenza per trovare contatti istituzionali a Karkoj, poi , insieme a padre Jorge C. Naranjo Alcaide e alla bravissima Shide Kish, abbiamo effettuato un sopralluogo nel Comboni Italian Center-CIC per vedere dove posizionare la prima targa prendendo parte ai preparativi per la conferenza che ci sarebbe stata il giorno 1 marzo 2023.
Il giorno 28 è stato utilizzato per fare una puntata nel sito di Meroe, 200 km a nord di Khartoum, dove Piaggia era passato durante il suo avvicinamento alla capitale. Sito archeologico importante dell’epoca dei “faraoni neri” (epoca napatea e meroitica) conosciuto per le sue famose piramidi.
I miei studi per la storia delle esplorazioni geografiche effettuate dagli italiani soprattutto in Africa mi riportano però alla memoria anche episodi negativi che riguardano proprio le piramidi di Meroe. Esse infatti ancora oggi mostrano lo sfregio loro inflitto ad opera di un italiano di nome Giuseppe Ferlini (1797- 1870) che all’epoca del Piaggia, alla ricerca di tesori nascosti, distrusse con la dinamite alcune di esse. Ecco allora che mi sono deciso a scrivere questo articolo e a girare breve video esplicativo che ne delinea le vicende e i contorni di questa bruta pagina di storia dell’esplorazioni.
1 marzo 2023 – Conferenza Khartoum e targa
Quel pomeriggio si è svolta la conferenza prevista, con vari interventi seguita dalla cerimonia di apposizione di una prima targa all’interno dell’istituto.
1° marzo 2023 : Locandina della conferenza di Khartoum con elencati gli interventi.Da sinistra: Luca Menesini, padre Jorge C. Naranjo Alcaide, l’ambasciatore Michele Tommasi.
Da sinistra: Luca Lupi, padre Jorge C. Naranjo Alcaide, la traduttrice.
Da sinistra: Giorgio Tori, padre Jorge C. Naranjo Alcaide.
Scopertura della targa coperta dalla bandiera italiana. Da sinistra: padre Jorge C. Naranjo Alcaide, Luca Menesini, l’ambasciatore Michele Tommasi.
Canto dell’inno nazionale italiano alla scopertura della targa metallica dedicata a Carlo Piaggia.
Foto di gruppo sul palco della conferenza. Foto ricordo accanto alla targa. Da sinistra: Gino Barsella, Luca Menesini, il prof. Khalifa M Omer del dipartimento di storia di Khartoum, l’ambasciatore Michele Tommasi, Luca Lupi, Giorgio Tori, Roberto Giovannini, padre Jeorge.Foto ricordo con tutti i partecipanti e studenti del Comboni College.
Foto ricordo del gruppo della spedizione con la bravissima Shide Kish , che ha coordinato insieme a padre Jeorge tutta la conferenza ed è stata la principale artefice della sua buonissima riuscita.
2 marzo 2023 – Singa: incontro con governatore del Sennar
Durante il trasferimento a Kharkoj nel primo pomeriggio del giorno 2 marzo 2023 abbiamo fatto una tappa intermedia a Singa capitale amministrativa della regione del Sennar per incontrare il governatore e spiegare il nostro progetto per Karkoj.
L’accoglienza è stata molto buona e anche il governatore ha provveduto a contattare le autorità di Kharkoj per garantirci l’attenzione al nostro progetto di posizionare targhe commemorative e individuare la tomba di Piaggia.
2 marzo 2023 – Karkoj: incontro con le autorità
Ad accoglierci nell’edificio governativo, abbiamo trovato un nutrito gruppo di persone con le più disparate cariche: il commissario del governo, il sindaco dell’area di Karkoj, il sindaco della città stessa, il responsabile della sicurezza, etc… con una numerosa presenza di notabili, anziani e persone influenti della città.
Grazie alla traduzione dall’arabo all’inglese effettuata dalla bravissima guida Mohamed Abdalrouf Khalid (Qantra Travel-Sudan corrispondente del tour operator italiano Kel 12-Maurizio Levi al quale va il nostro più sentito ringraziamento) e a quella dall’arabo all’italiano effettuata dall’infaticabile Gino Barsella abbiamo esposto il nostro progetto e delle nostre intenzioni.
Dopo qualche frase di rito e formalità abbiamo mostrato le nostre targhe e i nostri libri che hanno subito suscitato una grande impressione e hanno fatto capire bene quanta serietà e preparazione ci fosse dietro il nostro progetto. A turno hanno sfogliato i libri chiedendo a più riprese una pubblicazione degli stessi in arabo.
Riunione nell’edificio governativo: a destra a capotavola il commissario governativo in divisa.
Riunione nell’edificio governativo: da destra Giorgio Tori e la guida Mohamed di grandissimo aiuto.
Lupi spiega ai presenti che la targa metallica portata è scritta in due lingue, italiano ed arabo.
Da quel momento in poi l’accoglienza e la disponibilità della gente di Kharkoj è stata eccezionale. Abbiamo iniziato a raccogliere testimonianze su Carlo Piaggia importantissime. Il ricordo dell’esploratore italiano è ancora vivissimo. Senza essere condizionati da noi hanno spontaneamente iniziato a parlare della sua umanità e correttezza raccontandoci episodi a noi sconosciuti con combaciano con la figura da noi tratteggiata dandoci contezza di quanto fosse stimato e rispettato nella comunità.
2 marzo 2023 – Karkoj: testimonianza varie
Tra le testimonianze (da noi filmate) più significative alcune in particolare sono state determinanti per individuare l’esatta posizione della sepoltura di Carlo Piaggia. Elencandole semplicemente:
1 – Affermano di sapere che Carlo Piaggia viaggiava e si fermava spesso a Karkoj che all’epoca era il maggiore centro commerciale per periodi più o meno lunghi. In effetti Piaggia secondo le nostre ricerche durante i suoi viaggi del quarto e ultimo periodo esplorativo è passato sicuramente almeno 5 volte da Karkoj:
- Il 29 marzo 1879 giunge a Karkoj da Khartoum e poi oltrepassando Fasagol e Roseires arriva a Famacha al confine con l‘Etiopia dove trascorrerà 10 mesi (forse tornando qualche volta anche a Karkoj per rifornirsi).
- Contattato nei mesi dalla Società di Esplorazione Commerciale in Africa per guidare una missione partito il 13 gennaio 1880 rientrerà a Khartoum i primi di febbraio ovviamente facendo tappa a Karkoj.
- Il 5 luglio 1880 riparte da Khartoum verso il sud giungendo a Karkoj a fine luglio dove a causa del sopraggiungere delle piogge invernali dovette fermarsi per 4 mesi Per poi ripartire verso Famacha.
- Per contrasti con i potenti schiavisti dell’area i primi di marzo 1881dovrà forzatamente ripartire verso nord e facendo tappa a Karkoj rientrerà a Khartoum.
- Incontrato il ricco olandese Jean Maria Schuver sarà ingaggiato come guida e nonostante il cattivo stato di salute partirà per scendere la terza volta il Nilo azzurro. Partito il 24 dicembre in cattivissime condizioni fisiche giungerà a Karkoj l’8 gennaio 1882 dove dopo 9 giorni morirà (17 gennaio 1882).
Edificio governativo: da sinistra Gino Barsella, il commissario governativo, Luca Lupi.
Testimonianza video n° 1- CARLO PIAGGIA VIAGGIAVA
2 – Non ci sono altri stranieri sepolti a Kharkoj.
3 – In vari personaggi ci hanno detto che Piaggia era seppellito accanto al cimitero mussulmano, leggermente distante dalle tombe islamiche perché straniero e non mussulmano, ma comunque vicino perché considerato un componente molto stimato e considerato della comunità di Kharjkoj. Lo gente lo amava perché lui si era integrato bene con i locali, addirittura ci raccontano che si vestiva di verde come facevano all’epoca la maggior parte dei sostenitori della causa Mahdista. Inoltre quando gli inglesi hanno spostato la capitale amministrativa da Karkoj a Singa lui non era contento e disse ai locali che avrebbe scritto per cercare di difendere la città.
Testimonianza video n° 2 – ERA AMATO E INTEGRATO
4 – La sua tomba inizialmente aveva una croce ed è orientata in modo diverso a quelle mussulmane. L’unica prescrizione coranica per le sepolture è infatti l’orientamento alla Mecca. Durante la vita terrena il fedele deve pregare volgendo lo sguardo verso la città sacra e ancora, proprio come un ciclo eterno, nella vita dopo la morte, il corpo inanimato avvolto in un numero dispari di sudari (kafan), direttamente a contatto con la terra, deve essere disposto in modo che il corpo poggiato sul lato destro guardi verso la Kaaba.
2 marzo 2023 – Karkoj: testimonianza decisiva
Oltre a queste, già notevolissime, la testimonianza decisiva è stata data da Adil Abdalgadeer Shibaba (Adel Abdel Qader Sahabah) che ci ha raccontato che sua nonna, Hajja Aisha bint Mahamoud Al-Dawy, di origine egiziana aveva vissuto 105 anni (nata nel 1824 d.C. e morta nel 1929 d.C.) e dato che anche lei era una “straniera” aveva chiesto di essere sepolta accanto alla tomba di Carlo Piaggia e non accanto alle tombe degli schiavi che invece erano collocate più distanti.
A sinistra Hajja Aisha bint Mahamoud Al-Dawy, a destra Luca Lupi con Adil Abdalgadeer Shibaba e i libri del Piaggia
Quando la nonna di Adil Abdalgadeer Shibaba nel 1929 morì, suo padre però, dato che Piaggia era uno straniero, impedì che la seppellissero proprio a fianco e la fece seppellire un po’ più lontano (poi verificheremo che la distanza tra le due tombe sarà di soli 8 metri).
Questa testimonianza è stata rilasciata circostanziata, senza mai una esitazione, senza mai che notassimo alcuna incertezza o volontà di darci informazioni sbagliate. Tutti noi durante questa esposizione (NB: che poi successivamente ci sarà confermata e dimostrata sul posto) abbiamo percepito la genuinità del racconto.
Testimonianza video n° 3 – RIFERIMENTO CERTO POSIZIONE TOMBATracciamento GPS dei percorsi effettuati in avvicinamento a Karkoj dall’edificio governativo dove sono state apposte le targhe all’area dove è sepolto Carlo Piaggia. Tracciamento GPS dei percorsi effettuati a Karkoj nelle vicinanze dell’edificio governativo dove sono collocate le targhe. Tracciamento GPS dei percorsi effettuati in avvicinamento all’area dove è sepolto Carlo Piaggia. Tracciamento GPS dei percorsi effettuati a piedi all’interno dell’area cimiteriale dove è sepolto Carlo Piaggia.
3 marzo 2023 – Karkoj: sopralluogo tomba
La mattina del giorno successivo, 3 marzo 2023, guidati dalle autorità di Karkoj, abbiamo effettuato il sopralluogo all’area cimiteriale della città. Attraversando la città abbiamo raggiunto il settore meridionale che si affaccia sulle rive del Nilo azzurro e lasciate le macchine ci siamo avviati a piedi verso le tombe.
Testimonianza video n° 4 – SOPRALLUOGO TOMBA
Testimonianza video n° 5 – SOPRALLUOGO TOMBA
Giunti nel luogo di sepoltura i notabili e le autorità di Karkoj, allontanandosi di poche decine di metri dal settore delle tombe mussulmane, indicano senza indugi il luogo di sepoltura di Carlo Piaggia e il luogo di sepoltura della nonna di Adil Abdalgadeer Shibaba posizionata a circa soli 8 metri di distanza.
Testimonianza video n° 6 – SOPRALLUOGO TOMBA
La tomba di Carlo Piaggia ha le seguenti coordinate geografiche:
12° 55’38.55’’ N,
34°01’32.60’’E
Individuata l’esatta posizione della sepoltura di Piaggia abbiamo steso la bandiera italiana sopra e ci siamo trattenuti in qualche minuto di silenzio commemorativo. I notabili e l’autorità ben comprendendo la commozione e la solennità del nostro gesto hanno mantenuto un atteggiamento estremamente rispettoso e collaborativo.
Testimonianza video n°7 – SOPRALLUOGO TOMBAGiunti sulla tomba abbiamo avuto una ulteriore testimonianza che ci dà ancora un latra certezza sulla collocazione esatta della sepoltura dell’esploratore: uno dei notabili (senza che noi avessimo mai fatto riferimento alcuno ai documenti dell’epoca della sua morte da noi conosciuti che dicevano Piaggia sepolto sotto un grande albero) ci disse che la tomba era situata sotto un albero indicando col piede e con le mani i resti di esso attaccati ai bordi della tomba.
Testimonianza video n°7 bis– L‘ALBERO E TOMBA SENZA NOME
Il notabile ha anche affermato che : << suo prozio era vivo quando è morto il Piaggia e ha parlato loro di quella tomba che è distante da tutte le altre tombe perché non era mussulmano ed era sotto un albero e lì ci sono rimasti i resti di quello che è rimasto e inoltre non è come le altre tombe perché le tombe dei mussulmani vanno da sud a nord, mentre questa non essendo mussulmano quindi uno straniero è da est ad ovest , cioè ha i piedi verso il solo che nasce.>>
Afferma poi un’altra cosa importante che: <<ovviamente non c’è scritto il nome, le autorità del posto non c’avevano scritto il nome perché non erano capaci di scrivere il nome Carlo Piaggia. E quindi non hanno scritto il nome però era ben identificata come la tomba dove è in cui era stato seppellito lo straniero bianco che passava ogni tanto e che loro conoscevano >>.
A sinistra la tomba della nonna di Adil Abdalgadeer Shibaba e a destra a circa 8 metri quella di Carlo Piaggia. La tomba di Hajja Aisha bint Mahamoud Al-Dawy, di origine egiziana aveva vissuto 105 anni (nata nel 1824 d.C. e morta nel 1929 d.C.) nonna di Adil Abdalgadeer Shibaba .Testimonianza video n°8 – TOMBA NONNA Adil Abdalgadeer Shibaba
Sul posto il notabile Adil Abdalgadeer Shibaba, intervistato da Gino Barsella e ripreso da Roberto Giovannini, ripeterà la sua testimonianza circa la sepoltura di sua nonna, Hajja Aisha bint Mahamoud Al-Dawy, di origine egiziana che all’epoca della morte di Piaggia aveva 58 anni e che volle essere sepolta vicino a lui.
Testimonianza video n° 9 – Adil Abdalgadeer Shibaba
Testimonianza video n° 10 – Adil Abdalgadeer Shibaba TRADUZIONE BARSELLA
Foto di Gruppo sulla tomba di Carlo Piaggia.
A cerimonia terminata il notabile Adil Abdalgadeer Shibaba con estrema gentilezza ha chiesto se era possibile lasciargli la bandiera italiana che avevamo posto sulla tomba di Carlo Paggia. Dato che avevamo altre bandiere in nostro possesso da utilizzare per l’inaugurazione delle targhe Lupi ha di donare quella bandiera che è stata ripiegata con cura e affidata al notabile che l’ha presa in consegna con estremo rispetto ed attenzione.
NB: Quella stessa bandiera che poi in seguito si metterà intorno alle spalle ed utilizzerà per omaggiare ancora la tomba di Piaggia anche dopo la nostra partenza.
3 marzo 2023 – Karkoj: posizionamento targhe commemorative
Nel pomeriggio sempre del giorno 3 marzo 2023, in accordo con le autorità locali abbiamo apposto le nostre due targhe commemorative sulle mura dell’edificio del governo. Un edifico rappresentativo per la comunità colorato di un bel verde che dà risalto alle nostre targhe. Come grande dimostrazione di disponibilità ci era stato detto dal governatore del Sennar e dalle autorità locali che avremmo potuto decidere noi dove posizionarle. Abbiamo scelto comunque di concordare con i locali e la scelta di fatto è stata congiunta con reciproca soddisfazione di tutti.
Edificio governativo dove sono apposte le due targhe.
Una targa in metallo è stata collocata sul muro esterno, in alto e ben visibile. L’altra targa in plexiglass è stata collocata all’interno della struttura sul muro che dà accesso all’ufficio del commissario di governo. Le autorità locali hanno ingaggiato un muratore della città che ha provveduto a fissare sui due muri le nostre targhe. Poi per ciascuna di esse abbiamo fatto una solenne inaugurazione con scopertura della bandiera italiana e l’inno nazionale.
L’edificio amministrativo dove sono apposte le due targhe ha le seguenti coordinate geografiche:
12° 56’16.41’’ N
34°01’07.16’’E
Testimonianza video n° 11 – INAUGURAZIONE TARGA METALLICA
Giorgio Tori scopre la targa in plexiglass dell’Istituto Storico Lucchese insieme al commissario di governo.
Inaugurazione della targa in plexiglass: si riconoscono il commissario di governo a sinistra di Luca Menesini e in fondo a destra Adil Abdalgadeer Shibaba cinto con la bandiera italiana donatagli.
4 marzo 2023 – Karkoj: partenza per Khartoum
Dopo aver salutato il padrone di casa che ci ha ospitato a Karkoj, facciamo un secondo sopralluogo per fare foto ricordo alle targhe e poi ci dirigiamo nuovamente alla tomba di Piaggia per un ultimo saluto da parte nostra.
I partecipanti alla spedizione sulla tomba ritrovata di Carlo Piaggia: da sinistra Gino Barsella, Luca Menesini, Luca Lupi, Giorgio Tori, Roberto Giovannini.
Approfittiamo anche per arrivare sulle rive del Nilo Azzurro da dove molte volte Carlo Piaggia è arrivato e ripartito in quella località dove poi riposerà dal 1882.
Giunti a Khartoum, stanchi ma felici, a cena in Albergo festeggiamo il pieno successo della nostra spedizione!!
Brindisi: discorso di Giorgio tori
NB: Al ritorno in Italia ho ricevuto da Mustafa Adill un filmato ad ulteriore testimonianza del rispetto tributato a Carlo Piaggia dagli abitanti di Karkoj e anche a noi che siamo venuti da molto lontano per onorarlo. Adill ha voluto tributargli un suo personale omaggio riposizionando la bandiera sopra la tomba del Piaggia e cospargendola di fiori e foglie, per poi dirigersi verso la tomba di sua nonna.
Questo gesto simbolico è un chiaro intento di mantenere un rapporto con noi italiani nel segno della collaborazione grazie a questo legame particolare.
Testimonianza video inviata da Mustafa Adill
10 marzo 2023 – Capannori: conferenza al ritorno dalla missione in Sudan
Il 10 marzo 2023 alle ore 12 in Comune a Capannori si è svolta, alla presenza di stampa e televisioni locali, una conferenza aperta al pubblico per illustrare i risultati ottenuti nella spedizione del febbraio-marzo 2023.
Gli esiti della missione sono stati illustrati dai partecipanti al viaggio con una conferenza stampa svoltasi nella sala consiliare del comune di Capannori, alla quale ha partecipato anche il vicepresidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Raffaele Domenici. Presente anche Manuela Marcori la nipote di Carlo Piaggia, emozionata per la scoperta, e che adesso ha fissato un nuovo obiettivo: tradurre le opere e gli studi su Carlo Piaggia in lingua araba e inglese per far conoscere l’esploratore in tutto il mondo.
Da Sinistra: Roberto Giovannini, Luca Lupi, Luca Menesini, Giorgio Tori.
Intervento Luca Lupi: “motivi per cui riteniamo di aver localizzato con certezza la tomba di Carlo Piaggia “
Intervento di ringraziamento della emozionata signora Manuela Marcori, pronipote di Carlo Piaggia ed ultima discendente. 10 marzo 2023, articoli e filmati:Comunicato stampa Comune di Capannori
Luca Lupi e Michele Quirici, rispettivamente curatore della Collana Explora e Presidente della Tagete Edizioni, dopo la conferenza stampa del 10 marzo 2023in posa accanto alla statua di Carlo Piaggia sita in Capannori. 12 marzo 2023, articoli : Articolo del 12 marzo 2023 SGI sul ritrovamento tomba di Carlo Piaggia La Nazione, Missione compiuta….. 11 marzo 202322 giugno 2023 – Lucca: conferenza
alle ore 17,00 in palazzo Pretorio a Lucca, nella sede della Accademia Lucchese di Scienza, Lettere e Arti , si è svolta la conferenza “Carcoggi 2023. L’ultimo viaggio di Carlo Piaggia”. La conferenza è stata tenuta da Giorgio Tori, componente della spedizione in Sudan del febbraio-marzo 2023 alla ricerca della sepoltura dell’esploratore capannorese.
29 febbraio 2024 – Capannori: presentazione del documentario sulla missione in Sudan e presentazione della ristampa del volume del 2022
Alle ore 21,00 del 29 febbraio 2024 nella Sala Consiliare del comune di Capannori è stato presentato il documentario relativo alla spedizione esplorativa in Sudan del febbraio-marzo 2023 durante la quale fu rintracciata la tomba di Carlo Piaggia. Il filmato realizzato da Roberto Giovannini, componente del gruppo di spedizione, descrive fedelmente le fantastiche giornate di questa spedizione geografica del gruppo dei 5 toscani che sulle orme del Piaggia hanno raggiunto il luogo dove esalò i suoi ultimi respiri. La proiezione del documentario, realizzato da Roberto Giovannini, è stato preceduta da alcuni interventi dei protagonisti.
PAGINA DEDICATA ALLA PRESENTAZIONE
Durante serata è stata anche presentato la ristampa del volume pubblicato a maggio 2022 “Carlo Piaggia. Dalla Lucchesia all’Africa (1851-1882)“ , Tagete edizioni di Pontedera, (estratto sintetico della grande ricerca sul personaggio pubblicata nel 2017) aggiornato con l’aggiunta di 16 pagine a colori col diario di viaggio della spedizione.
Luca Lupi, Giorgio Tori, Michele Quirici (Tagete Edizioni)
Sempre nella solita serata è stato annunciato pubblicamente la costituzione di un “Comitato per il Bicentenario della nascita (1827-2027) di Carlo Piaggia” che nei 3 anni a disposizione si è posto diversi ambiziosi obbiettivi per promuovere e valorizzare la figura dell’esploratore toscano.
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